mercoledì 30 agosto 2017

Grassi vs carboidrati. Quali sono i più dannosi?

Pane e burro

Un recentissimo studio canadese ribalta radicalmente le proprietà "salutari" dei carboidrati. Secondo questo studio i carboidrati sarebbero un rischio per il cuore, serio e concreto. Non sarebbe quindi l'eccesso di grassi il principale killer per del nostro sistema cardiovascolare ma bensì l'eccesso di glucidi.

I grassi come ben sappiamo vengono spesso demonizzati, anche l'industria alimentare gioca un ruolo chiave in questa bizzarra vicenda, informando in modo massivo i consumatori con slogan come "a basso contenuto di grassi" o "meno 50% di grassi" e via dicendo.  Ciò che emerge da questo recentissimo studio è che a differenza di quanto spesso si crede, non sarebbero i grassi i principali imputati di problematiche cardiovascolari, ma i glucidi cioè i carboidrati.



Abbiamo già trattato varie volte l'argomento, i grassi in effetti sono sostanze fondamentali per la vita e non dovrebbero essere così spesso demonizzati, basti solo pensare che la membrana di tutte le cellule è formata da lipidi, ovvero grassi.

Uno studio presentato a Barcellona nel corso del congresso europeo di cardiologia mette in discussione quanto indicato fino ora in tutte le linee guida di prevenzione della salute cardiaca e da decine di studi e documenti scientifici. Lo studio PURE (Prospective Urban Rural Epidemiology), è stato condotto dall'Università di Hamilton, in Ontario, ed i risultati sono stati presentati recentemente e pubblicati su Lance.

La riduzione dei grassi, secondo Mahshid Dehghan, ricercatrice del Population Health Research Institute della McMaster University, ''non migliorerebbe la salute delle persone''. I vantaggi arriverebbero invece riducendo i glucidi, cioè in sostanza i carboidrati sotto il 60 per cento dell'energia totale, ''e aumentando l'assunzione di grassi totali fino al 35 per cento''. I risultati delle analisi su oltre 135.000 individui provenienti da 18 paesi a basso, medio e alto reddito, nello studio prospettico epidemiologico dimostrano che è' l'elevata assunzione di carboidrati a determinare un maggior rischio di mortalità cardiovascolare. 

L'assunzione di grassi, secondo i risultati presentati, è invece, a sorpresa, associata a minori rischi. Gli individui nella fascia alta del consumo di grassi mostravano una riduzione del 23 per cento del rischio di mortalità totale, ma anche una riduzione del 18 per cento del rischio di ictus e del 30 per cento del rischio di mortalità per cause non cardiovascolari. Ciascun tipo di grasso era associato alla riduzione del rischio di mortalità: meno 14 per cento per i grassi saturi, meno 19 per cento per i grassi monoinsaturi, meno 29 per cento per quelli polinsaturi. Una maggiore assunzione di grassi saturi e' stata anzi associata a una riduzione del 21 per cento del rischio di ictus.











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