L’alimentazione deve essere sempre più in
armonia con il pianeta, non ci sono alternative a questo proposito per il
prossimo futuro. Eventi come la Giornata Mondiale della Terra del 22 aprile
2015, la Giornata Mondiale della Biodiversità del prossimo 22 maggio, nonché la
Giornata Mondiale della Popolazione prevista per il giorno 11 luglio 2015
vogliono dimostrarlo. Questi eventi assumeranno un forte significato: nutrire il pianeta rispettando le risorse che devono
sfamare una popolazione in costante aumento senza dimenticare gli effetti
climatici.
QUOD ME NUTRIT NOS NON DESTRUIT!
Quello che mi nutre non ci distrugga!
QUOD ME NUTRIT NOS NON DESTRUIT!
Quello che mi nutre non ci distrugga!
L’alimentazione
vegetariana prevede un apporto minimo di grassi provenienti da latticini e uova
e abbondante assunzione di vegetali cotti e crudi, frutta, cereali, legumi, semi
e frutta secca.
L’alimentazione
vegetariana ha un effetto positivo sulla salute: diminuisce i rischi di
ipertensione, di diabete di tipo 2, riduce i livelli di colesterolo, incidendo
soprattutto sui valori di LDL conosciuto come colesterolo cattivo, e riduce il
peso corporeo, principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari (2).
“Purtroppo
però non è tutto oro quel che luccica: un famoso studio inglese, l’EPIC-Oxford
study, che ha osservato un considerevole campione di popolazione - 65.429
soggetti - ha rilevato un aumento del
30% del rischio di fratture nei vegetariani (3) e una carenza patologica di
Vitamina B12 (2,4,5). Si stima che in diversi paesi del mondo, tra cui
l’Italia, la carenza di vitamina B12 a
livelli potenzialmente rischiosi interessi più della metà dei vegetariani,
arrivando al 62% nelle donne in
gravidanza, quasi all’86% nei bambini e al 90% negli anziani (4,5)” – afferma la
dottoressa Diana Scatozza, medico farmacologo e specialista in Scienza
dell’Alimentazione. Potrebbe non essere un problema se la carenza di vitamina B12 non fosse associata a disturbi neurologici
e all’aumento
dell’aterosclerosi, cioè dei
danni alla circolazione responsabili del rischio di malattie cardiache (2,4). “Sembra un
paradosso, ma è così. Lo sostengono anche i risultati di un’indagine condotta
in Austria, l’Austrian Health Interview Survey, nell’ambito di uno
studio che ha valutato lo stile di vita di 1.320 soggetti, compresi alcuni
fattori che potessero abbassare o aumentare il rischio di determinate malattie
(6). Di questi soggetti, 330 erano vegetariani, 330 mangiavano carne con un
consumo elevato di frutta e verdura, 300 mangiavano poca carne e, infine, 330
soggetti seguivano un’alimentazione ricca di carne. I risultati hanno
evidenziato che i vegetariani
hanno uno stile di vita più corretto, sono più attivi fisicamente, fumano meno
e bevono meno alcol, ma hanno un
aumento del 50% di attacchi di cuore (1,6%), rispetto a chi segue
un’alimentazione ricca di carne (0,6%) (6)”, conclude la dottoressa Scatozza.
Qual
è l’approccio migliore? Nell’attesa che i risultati siano o meno confermati, è indispensabile prendere tutte le misure
precauzionali per assicurare un apporto adeguato di vitamina B12, ricorrendo
quindi al consumo costante di integratori (5) fin da bambini.
“Due
aspetti meritano di essere evidenziati“ commenta il dr Piercarlo Salari,
pediatra a Milano. “I bambini, sin dallo svezzamento, tendono a seguire
il modello proposto dai genitori: non hanno cioè la consapevolezza di un
orientamento che, a partire dall’alimentazione, condiziona l’intero stile di
vita, né sono in grado di operare scelte autonome sulla base di convinzioni
culturali, esperienze sensoriali o preferenze innate. In secondo luogo gli
intensi processi metabolici che caratterizzano l’età evolutiva comportano
fabbisogni nutrizionali elevati e del tutto peculiari: per questa ragione
eventuali stati carenziali, in
particolare delle vitamine del gruppo
B, a cui potrebbero essere esposti i bambini vegetariani (al pari
di quelli costretti a regimi restrittivi, per esempio a causa di poliallergie),
non soltanto riducono il potenziale di
crescita staturale, ma sono anche in grado di causare danni irreversibili sullo
sviluppo cognitivo e psichico. La vera questione risiede nel soddisfare
tutte le necessità del bambino, spiegando alle mamme l’imprescindibilità del
pediatra nell’impostazione della dieta che non deve e non può essere
improvvisata o approssimativa. La
disponibilità di opportuni integratori alimentari, può consentire di prevenire
il rischio di deficit nel pieno rispetto dei presupposti della dieta
vegetariana”.
Importante e doveroso comunque, far ponderare correttamente gli integratori da un medico esperto in questo ambito alimentare, meglio lasciare perdere "pseudo-scienziati dell'ultim'ora".
Importante e doveroso comunque, far ponderare correttamente gli integratori da un medico esperto in questo ambito alimentare, meglio lasciare perdere "pseudo-scienziati dell'ultim'ora".
Bibliografia:
1.
Rapporto Italia
EURISPES 2014
2. Le LT, Sabaté J. Beyond
meatless, the health effects of vegan diets: findings from the Adventist
cohorts. Nutrients. 2014 May 27;6(6):2131-47.
3.
Appleby, P.
Roddam, A. Allen, N. Key, T. Comparative fracture risk in vegetarians and
nonvegetarians in EPIC-Oxford. Eur. J. Clin. Nutr. 2007, 61, 1400–1406.
4. Woo KS, Kwok TC, Celermajer
DS. Vegan diet, subnormal vitamin B-12 status and cardiovascular health. Nutrients. 2014 Aug 19;6(8):3259-73.
5.
Pawlak R1,
Parrott SJ, Raj S, Cullum-Dugan D, Lucus D. How prevalent is vitamin B(12)
deficiency among vegetarians? Nutr Rev. 2013 Feb;71(2):110-7.
6.
Burkert NT,
Muckenhuber J, Großschädl F, Rásky E, Freidl W. Nutrition and Health - The Association between Eating Behavior and Various Health
Parameters: A Matched Sample Study. Plos One; February 2014, Volume 9, Issue 2,
e88278
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