Idee
da imitare ed esportare, che cercano di far fronte al oramai tristemente noto
problema dello spreco alimentare. Un grattacapo che diventa sempre meno
sostenibile, soprattutto oggi in questa epoca così controversa, dove
il tema dell’alimentazione è sempre più al centro dell’attenzione.
Si
stima che le derrate alimentari, che quotidianamente vengono gettate come
rifiuti siano un terzo del totale. Per far fronte a questo continuo spreco di
preziose risorse che possono essere sicuramente utili ad aiutare i più
bisognosi, nel mondo si sono diffuse svariate soluzioni che per Giovanni
D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” potrebbero essere replicate
anche in Italia. Sicuramente anche nel bel paese, in termini di sprechi non
siamo da meno rispetto agli altri paesi cosiddetti sviluppati.
Il
quartetto ha realizzato nella capitale della confederazione il progetto
denominato “Bern isst Bern”: con questa iniziativa hanno installato tre
frigoriferi collettivi. Un'idea replicata per il tramite dell'associazione
"Neugarten" anche a Lucerna. Non una soluzione nuova che è stata già
messa in pratica in altri posti del globo e che in alcuni di questi comporta
solo una piccola quota associativa per chi vuole prendere qualcosa.
Un'altra
proposta è quella ideata dalla blogger Lauren Wildbolz, titolare del primo
ristorante vegano a Zurigo, che ha pensato di proporre delle vere e proprie
cene con scarti commerciali. La Wildbolz, infatti, cucina più volte l'anno un
pasto gratuito con i prodotti avanzati. L’iniziativa, denominata "Good for
you for free", è spalmata in più giorni, e nella sola estate del 2013 ha
raccolto circa 1'500 commensali.
Quella
delle offerte a minor prezzo, invece, è cosa nota. Sempre in Svizzera, per esempio, negli "Ass
Bar", vengono venduti prodotti e dolci da forno meno freschi a prezzi
ridotti, che provengono dalle eccedenze. Sandro Furnari, co-fondatore del
marchio del marchio in questione ha dichiarato: "i nostri partner devono
sempre tenere la merce in buona condizione fino a quando arriva in nostro
possesso", ha dichiarato. Come in tutto l'alimentare si è soggetti ad
ispezioni, ma spesso si tratta solo di prodotti meno gradevoli alla vista ed
ancora ottimi per l’alimentazione.
Restiamo
in attesa quindi delle prossime idee, proposte, progetti e iniziative, che
vorranno affrontare questo problema in modo sempre più innovativo e
costruttivo.
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