sabato 25 aprile 2015

Spreco alimentare, nuove idee e nuovi progetti per affrontarlo

mondo spazzatura

Idee da imitare ed esportare, che cercano di far fronte al oramai tristemente noto problema dello spreco alimentare. Un grattacapo che diventa sempre meno sostenibile, soprattutto oggi in questa epoca così controversa, dove il tema dell’alimentazione è sempre più al centro dell’attenzione.

Si stima che le derrate alimentari, che quotidianamente vengono gettate come rifiuti siano un terzo del totale. Per far fronte a questo continuo spreco di preziose risorse che possono essere sicuramente utili ad aiutare i più bisognosi, nel mondo si sono diffuse svariate soluzioni che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” potrebbero essere replicate anche in Italia. Sicuramente anche nel bel paese, in termini di sprechi non siamo da meno rispetto agli altri paesi cosiddetti sviluppati.

Per fortuna si trovano sempre idee nuove e progetti emergenti, come quello messo in atto da quattro giovani studentesse che hanno voluto creare dei “frigoriferi collettivi”

Il quartetto ha realizzato nella capitale della confederazione il progetto denominato “Bern isst Bern”: con questa iniziativa hanno installato tre frigoriferi collettivi. Un'idea replicata per il tramite dell'associazione "Neugarten" anche a Lucerna. Non una soluzione nuova che è stata già messa in pratica in altri posti del globo e che in alcuni di questi comporta solo una piccola quota associativa per chi vuole prendere qualcosa.

Un'altra proposta è quella ideata dalla blogger Lauren Wildbolz, titolare del primo ristorante vegano a Zurigo, che ha pensato di proporre delle vere e proprie cene con scarti commerciali. La Wildbolz, infatti, cucina più volte l'anno un pasto gratuito con i prodotti avanzati. L’iniziativa, denominata "Good for you for free", è spalmata in più giorni, e nella sola estate del 2013 ha raccolto circa 1'500 commensali.

Quella delle offerte a minor prezzo, invece, è cosa nota. Sempre in Svizzera, per esempio, negli "Ass Bar", vengono venduti prodotti e dolci da forno meno freschi a prezzi ridotti, che provengono dalle eccedenze. Sandro Furnari, co-fondatore del marchio del marchio in questione ha dichiarato: "i nostri partner devono sempre tenere la merce in buona condizione fino a quando arriva in nostro possesso", ha dichiarato. Come in tutto l'alimentare si è soggetti ad ispezioni, ma spesso si tratta solo di prodotti meno gradevoli alla vista ed ancora ottimi per l’alimentazione.


Restiamo in attesa quindi delle prossime idee, proposte, progetti e iniziative, che vorranno affrontare questo problema in modo sempre più innovativo e costruttivo.



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